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09 ottobre, 2005

La riflessologia è... natura

Esistono diversi principi su cui basarsi per ottenere la massima efficacia da un massaggio riflessogeno che deve raggiungere obiettivi precisi, fondamentali per un vero benessere.

1) Il rilassamento: il massaggio deve costituire un momento di estremo benessere psicofisico.
2) La depurazione:all’inizio di una seduta, si va ad agire su tutti gli organi di eliminazione, per consentire all’organismo di eliminare tutte le tossine in circolo.
3) Il miglioramento della circolazione linfatica e sanguigna… il perfetto scorrere del sangue e della linfa nel nostro corpo, e’ alla base di un buon funzionamento di organi e apparati.
4) Effetto analgesico: il massaggio riflessogeno,agisce sui meccanismi nervosi, che inibiscono il dolore.
Stimolando la produzione di endorfine si porta ad una remissione della sindrome dolorosa.
5) Riequilibrio energetico: l’Energia nel nostro corpo e’ vitale… se si creano dei blocchi, che ne ostacolano il normale fluire, gli organi si ammalano.
Il trattamento riflessologico e’ volto a stabilire il giusto apporto energetico, prevenendo l’insorgere della malattia.

Spero di avervi fatto comprendere che non si tratta solo di un mezzo per curarsi, ma anche ... di prevenzione !!! (da 4000 anni !).

Un abbraccio a tutti voi.

1 commento:

Fabrizio ha detto...

L’omino girava per i prati di Milano, a piedi nudi. A mò di predicatore urlava alla gente circostante brandendo blog e post come fossero il verbo; “rilessologia plantareeeeeee” e poi spiegava cosa fosse. Le persone che si fermavano ad ascoltare erano partecipi e testimoni di uno strano fenomeno. Ad alcuni di loro spuntava l’erba sotto i piedi e tra le dita dolci margheritine si affacciavano. Occorreva a chi in quel momento ci credeva, a chi, lì e all’istante, si sentiva trasportato dalla spiegazione dell’omino che appassionato ripeteva con parole semplici e sempre uguali, ma tenere e delicate come fossero versi di una canzone che illustrava cosa fosse la prevenzione. E da lì i prati si allargavano in misura così grande da farne beneficiare anche chi fin lì non ci era ancora arrivato. Tra gli altri, si distinguevano i duri di cuore che insieme a coloro che amavano farsi da sé, cercavano di realizzare i loro sogni. Da soli. Ma niente da fare, le calze non si staccavano e anche chi fosse riuscito a denudare i propri piedi, le dita parevano attaccate e nulla facilitava infilarci margheritine (che tra l’altro agli altri crescevano spontanee). L’omino non se ne preoccupava però sapeva di dover scontare su un tot di increduli ma sorrideva felice quando vedeva che anch’essi avevano prati su cui camminare. E ce ne era per tutti. Milano era tornata verde. Bastava crederci.
Ma un bimbo a cui nulla stupiva, abituato com’era a fare i conti con la sua fantasia chiese: “dov’è l’artefice di tutto questo ? Cosa sia l’hai spiegato, come pure che è bene prevenire e dunque crederci, ma dov’è dove si nasconde ?” E lì l’omino si rabbuiò. Mai domanda così precisa era stata posta ma adirato si voltò subito verso il bimbo urlandogli: “ingrato ! non vedi che sto facendo tornare i prati a Milano ? Cosa ancora vuoi dunque tu !” e tra sé e sé borbottò: “ non lo so neanche io dov’è Maria Pia !!!”.

Così per gioco, ma la domanda è lecita: se qualcuno volesse farsi fare una visita/massaggio o comecavolosichiama insomma un po’ di fiori tra le dita dei piedi (ad esempio io), dove deve andare ? Se ci sei batti un colpo !

Lievito