Il tuo corpo e’ la tua casa; ogni rumore che senti e’ qualcosa che si sposta dentro te e che sta cercando una giusta collocazione. Ma nello spostamento c’e’ : dolore, fastidio, malessere.
Tutto questo ha un significato = VOGLIA DI CAMBIARE… e tutto cio’ che si produce in quel momento, vuole essere eliminato. Forse cio’ che fa male e’ la ruggine del rancore… forse e’ piu’ facile chiamarlo dolore... si sa... il dolore si sveglia quando ci si deve dare una mossa, poiche’ e’ arrivato il momento di cambiare. Cambiare... non e’ facile, ma è davvero semplice da capire. Incredibilmente semplice. Nel cambiamento, il dovere non esiste piu’... esiste solo il volere e tra i due c’e’ una porta... quella della coscienza. Quando si e’ varcata la sua soglia che ci si rende conto di quanto era semplice… Certo il difficile e’... varcarla quella soglia.
A volte crediamo di non voler cambiare per il bene degli altri,.. spesso invece e’ solo ipocrisia.
Semplicemente abbiamo paura di cambiare, perche’ cio’ che conosciamo e’ solo il comportamento del presente… cambiando non sappiamo come sara’ il nostro nuovo modello e non conoscendolo ne abbiamo paura. Ma questo accade perche’non abbiamo la coscienza di cosa c’e’ sepolto nel nostro corpo !!! Un bel girarci intorno.
Come le ossa hanno raccolto le nostre paure e ci hanno sorretto…
Come i muscoli hanno raccolto le nostre rabbie e ci hanno mantenuto…
Come i vasi hanno raccolto le nostre parole e ci hanno nutrito…
Come la carne ha raccolto le nostre preoccupazioni e ci ha salvato…
Come la pelle ha conosciuto le nostre lacrime e ci ha ricoperto…
Come loro conoscono NOI… mi auguro che presto tutti noi rispetteremo LORO.
Da me per tutti voi… un abbraccio.
3 commenti:
Due considerazioni sul commento di Franco.Non me ne voglia se non sono di suo gusto, il mio è puro esercizio di una lettura ‘tra le righe’. Io non ti conosco, ma ci provo.
Dici: Per desiderio di nuove sfide,di nuovi traguardi.o semplicemente per necessità a volte arriva il momento di cambiare.
E’ quella ‘o’ che non capisco perché porre in alternativa cose così importanti come le sfide oppure non vedere già come una necessità il porsi dei nuovi traguardi ?
Poi: Prima però si deve individuare un obiettivo. Che cosa si vuole cambiare? Potrebbe trattarsi solo di un periodo di particolare stress per il quale basterebbe organizzarsi meglio,se invece niente è recuperabile e si vuole chiudere la porta alle spalle allora è tempo di rimettersi in gioco,liberarsi del passato,sgombrare la nostra coscienza dalle negatività.
Ci sono due/tre cose che mi affascinano. Una è pormi degli obbiettivi e l’altra è il cambiamento.
Ma sono disgiunte. Il cambiamento non può e non deve essere l’obbiettivo.
E’ come farsi superare dal mezzo perseguendo il proprio fine.
Sono temi ‘forti’ entrambi e certamente non proponibili in alternativa (come vengono nuovamente posti) ad una ‘disorganizzazione’ apparentemente esistenziale ma che esistenziale forse non è. Eh si poiché, subito dopo, avanza la realtà nella sua espressione materiale ‘tentiamo prima di recuperare qualcosa’ e si fanno di nuovo i conti con l’ormai onnipresente alternativa ‘chiudere i conti, liberarsi del passato’ ! Mamma mia ! e poi ancora ‘rimettersi in gioco ‘sgombrare’tutti termini che appartengono al dopo.
Ma quando è cominciato tutto ciò ? Quando hai cominciato ad ‘ingombrare’ o a ‘smettere di giocare’?
Infine concludi: D'altronde il Creatore dell'universo ci ha concepito come perfetti esseri spirituali.Ma,nell'esprimere questa spiritualità in forma fisica,ci ha dato anche la libertà di scegliere quello in cui credere e cosa sperimentare.Sono le nostre scelte che determinano come viviamo,altrimenti finiremo per dare ragione al Nobel per la letteratura,Eugenio Montale,il quale,in un verso sferzante,affermava che: "...l'imprevisto è la sola nostra speranza
Ah il Creatore ! Eccolo (o i suoi rappresentanti) il responsabile di così tanta angoscia.
Eh si crederci nella perfezione (più o meno spirituale) è cosa ‘pesante’. Occorre sostenerlo e nell’assoluto questo concetto, quasi un dogma, poichè è evidente il suo limite e quanto sia relativo ciò. Ma in questa terra e tra questi uomini penso sia meglio molto meglio credere davvero alla forma ‘fisica’ e mantenerla tale !
Poi della ‘ spiritualità fisica’ vorrei tanto capirne di più non si smette mai di imparare !
Esperimenti,scelte e ancora cose in cui credere; qui sì che ci sono cose ‘fisiche’ e poi dimmi, raccontami, che ti ha fatto Montale ?
Evviva l’imprevisto per Dio !!!!
Lievito
ma che spacca balle questo lievito ! :-)
Ma certooooo che continuo ! (mai pensato però di conoscere persone via blog e non è certamente un presupposto obbligatorio conoscerle per sclerare un pò ! Tanto è vero che l'ho scritto e ti passo una interpretazione più estesa: 'non ti conosco quindi dovrei starmene zitto ma ci provo lo stesso') :-) e ciao.
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