La Felicità è una Emozione fortemente positiva, percepita soggettivamente, sempre secondo criteri soggettivi. L’uomo è soprattutto alla ricerca di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene e lo appaghino, in una parola è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità. Gli stati d'animo positivi possono influire in modo considerevole sia sul comportamento sia sui processi di pensiero rendendoli maggiormente adeguati e funzionali alle situazioni di vita dell'individuo. E' poi ovvio che tutto questo si ripercuota positivamente sullo star bene dell'individuo con se stesso e con gli altri. In effetti quando le persone sono di buon umore pensano alle cose in modo molto diverso rispetto a quando sono di cattivo umore. Spesso le persone felici si sentono piu’ libere e spontanee, riferiscono una sensazione di benessere in relazione a se stesse, ed hanno una visione “a colori” del mondo circostante.
Le ricerche sulla felicità mettono in luce come essere più o meno felici non dipende in modo diretto da variabili anagrafiche come l'età o il sesso, né in misura rilevante dalla bellezza, ricchezza, salute o cultura. Al contrario sembra che le caratteristiche maggiormente associate alla felicità siano quelle relative alla personalità e in particolare quelle relative all'estroversione, alla fiducia in se stessi, alla sensazione di controllo su se stessi e il proprio futuro. Nei concetti che descrivono la vita umana, la felicità è tra i più nobili e difficili da catturare, ma è anche il più immediato e irrinunciabile. A che cosa possono aspirare gli esseri umani se non alla felicità? Ognuno di noi desidera stare bene, realizzare le proprie aspirazioni e vivere la propria vita. Come possiamo vivere e sentirci attivi e padroni di noi stessi, se siamo nel dolore o nella tristezza? Esiste, nel meccanismo della felicità, la necessità del contrasto, del passaggio da una condizione dello spirito a un'altra. Ma le motivazioni per cui ci si sente felici, per cui si è in questa condizione, normalmente, non si conoscono mai, direttamente, nel momento in cui ci si sente felici. E, quando si esce da questo stato, quando viene a mancare questo momento di massima espansione personale, da questo sentirsi felici, ci poniamo delle domande... del... perche’ sono stato felice? Perche’ non lo sono piu’ cosi’? Vi chiederete come mai vi ho parlato di questo “sentimento - emozione”. Sempre piu’ spesso vengono nel mio studio persone che mi dicono, darei chissa’ che cosa per essere felice... c’e’ un malessere diffuso... causa dello stress? Della vita che conduciamo? O del non saper cogliere gli attimi? Essere negativi sempre e su tutto… ovviamente in questo c’e’ uno squilibrio (parlo di riflessologia) mi ha fatto riflettere oggi un mio paziente dicendomi... mi piacerebbe essere felice come lo sei tu in questo momento... ed e’ vero... ha visto giusto... come ho visto giusto io quando ho dato un consiglio ad una persona a me molto cara... che se non modificava la sua situazione non sarebbe stato felice... ed e’ cosi’... ma spesso il senno del poi non serve a molto ...vero T.C.??
Le ricerche sulla felicità mettono in luce come essere più o meno felici non dipende in modo diretto da variabili anagrafiche come l'età o il sesso, né in misura rilevante dalla bellezza, ricchezza, salute o cultura. Al contrario sembra che le caratteristiche maggiormente associate alla felicità siano quelle relative alla personalità e in particolare quelle relative all'estroversione, alla fiducia in se stessi, alla sensazione di controllo su se stessi e il proprio futuro. Nei concetti che descrivono la vita umana, la felicità è tra i più nobili e difficili da catturare, ma è anche il più immediato e irrinunciabile. A che cosa possono aspirare gli esseri umani se non alla felicità? Ognuno di noi desidera stare bene, realizzare le proprie aspirazioni e vivere la propria vita. Come possiamo vivere e sentirci attivi e padroni di noi stessi, se siamo nel dolore o nella tristezza? Esiste, nel meccanismo della felicità, la necessità del contrasto, del passaggio da una condizione dello spirito a un'altra. Ma le motivazioni per cui ci si sente felici, per cui si è in questa condizione, normalmente, non si conoscono mai, direttamente, nel momento in cui ci si sente felici. E, quando si esce da questo stato, quando viene a mancare questo momento di massima espansione personale, da questo sentirsi felici, ci poniamo delle domande... del... perche’ sono stato felice? Perche’ non lo sono piu’ cosi’? Vi chiederete come mai vi ho parlato di questo “sentimento - emozione”. Sempre piu’ spesso vengono nel mio studio persone che mi dicono, darei chissa’ che cosa per essere felice... c’e’ un malessere diffuso... causa dello stress? Della vita che conduciamo? O del non saper cogliere gli attimi? Essere negativi sempre e su tutto… ovviamente in questo c’e’ uno squilibrio (parlo di riflessologia) mi ha fatto riflettere oggi un mio paziente dicendomi... mi piacerebbe essere felice come lo sei tu in questo momento... ed e’ vero... ha visto giusto... come ho visto giusto io quando ho dato un consiglio ad una persona a me molto cara... che se non modificava la sua situazione non sarebbe stato felice... ed e’ cosi’... ma spesso il senno del poi non serve a molto ...vero T.C.??
Quindi resta comunque fondamentale avere un buon equilibrio psicofisico... e cosa meglio della riflessologia... vi puo’ portare a questo?? Pensateci.
Vi abbraccio tutti felicemente.
Maria Pia
4 commenti:
Forse davvero la felicità è una delle cose più soggettive che esistono, nel senso di personale, legata al nostro “io”, ognuno di noi è felice per motivi diversi soddisfazioni lavorative, scolastiche, affettive, sportive ecc. Allo stesso tempo è anche molto perturbabile dalle condizioni esterne poichè dipendente in gran parte dalla nostra volontà, ma purtroppo non sempre solo da quella! E tutti noi sappiamo quanto iniziare la giornata di buon umore, sereni, con uno stato d’animo positivo dia “una marcia in più” per ritrovarci poi a sera un po’ meno stanchi nervosi stressati e chi più ne ha più ne metta, per non parlare poi di come sia più facile relazionarci con gli altri: vuoi mettere un bel sorriso rispetto a uno sguardo burbero e imbronciato?
È anche vero che davvero raramente abbiamo coscienza di questo sentimento nell’istante in cui lo si prova ed è molto più frequente provare nostalgia per momenti felici passati.. forse fa parte dei limiti dell’uomo il non sapersi accontentare e l’aspirare sempre al meglio per il suo benessere… e per le persone più critiche, severe con se stesse ben vengano i consigli degli amici per reindirizzarti sulla giusta strada!Un abbraccio Marta
Ehilà o Ola, visto che sto frequentando la Spagna. Che tema da ‘ adesso punto tutto lì ‘.Bella domanda ,caspita. Me la devo godere parola per parola, anzi parolona per parolona.
‘Ma oggi….’ Si quel ‘Ma’ lanciato come ripresa di un discorso, oggi appunto, ’Ma oggi…’ un inizio dubitativo, regolare che ci sia, su tutto, con tutto quello che succedeavvienesaràtelavevodettoiochenonduravaogginsommadomachissà…., insomma lecito dubitare,perfino serenamente. E questa serenità, forse, nella misura di una consapevolezza acquisita, non potrebbe già esser un buon motivo per…? Si è più felici ‘sapendo’ più o meno quasi tutto (o credendo di saperlo) oppure sono possibilità cedute sono a chi ‘ancor ignora e volge lo sguardo stupefatto al mondo ?’ Già, ma oggi ‘…è così difficile….’ E qui si apre un altro bel ‘concettolone’ insomma ci schiantiamo sulla teoria del relativismo…assoluto o meno poco importa. Cosa è difficile e cosa non lo è ? E facile ? è solo il suo contrario ? con quante varianti invece ? Insomma oggi appunto è più o meno difficile di ieri ? E se fosse comunque ‘tutto‘ un po’ meno difficile, non potrebbe essere anche questo un motivo, un buon motivo per essere ‘abbastanza felici’ abbastanza felici di non stare comunque peggio ! Con quel senso del difficile che rappresenta più l’impedimento che comunque una possibilità ? E quell’essere, quel in qualche modo essere.. un ‘sapere d’esserci’ così importante e ‘definitivo’ che non sente più la sfida del tempo. Ci sei è basta. Eh sì qui ci sarebbe d’essere davvero già felici, ci sei ! che diamine, mica cosa di poco conto !
“Ma oggi e' cosi' difficile essere felici?” Già.
Un bentornata a te e un saluto a tutti.
Ciao Mapi.
La felicità è... potrebbe essere un sondaggio a cui 60 milioni di persone risponderebbero con 60 milioni di risposte differenti. Come si legge molto bene tra le righe di questo post, non c'è una ricetta per a felicità, altrimenti basterebbe aggiungerla dopo quella della pasta al forno per mettere a posto un sacco di cose.
Posso dirti e dire a tutti gli amici che ti leggono che io ho trovato un punto di partenza; che è, semplicemente, non aver paura di se stessi e liberare la propria natura, qualunque essa sia. Solo così saremo in armonia e, forse vicini alla felicità.
Ce sta 'n ape che se posa su un bottone de rosa, lo succhia e se ne va. Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa
(Trilussa)
Ciao e un abbraccio mega
Marco
“Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere dell'animo nostro. Chi sostiene che non è ancora giunto il momento di dedicarsi alla conoscenza di essa, o che ormai è troppo tardi, è come se andasse dicendo che non è ancora il momento di essere felice, o che ormai è passata l'età. Ecco che da giovani come da vecchi è giusto che noi ci dedichiamo a conoscere la felicità. Per sentirci sempre giovani quando saremo avanti con gli anni in virtù del grato ricordo della felicità avuta in passato e da giovani, irrobustiti in essa, per prepararci a non temere l'avvenire. Cerchiamo di conoscere allora le cose che fanno la felicità, perché quando essa c'è tutto abbiamo, altrimenti tutto facciamo per possederla.” (Epicuro)
Sono sempre stato affascinato dalla filosofia classica e dalla letteratura, così come da tutti gli scritti sull'anima e il pensiero dell'uomo perché riportano nei secoli e conservano ciò che di positivo ha pensato e fatto l'uomo col corpo, ma soprattutto con l'anima.
La felicità la troviamo dentro di noi! Nulla e nessuno può regalarcela se non siamo predisposti a riceverla.
La felicità non è fare tutto ciò che si vuole, ma volere tutto ciò che si fa.
La felicità è un "Tu", nascosto in un "Noi" che lo contiene.
La felicità sono io e sei tu.
Ben ritrovata MaPi, nell’inferno dell’Io sei l’unica dea.
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