Comunicare con il cuore…
Quando avrò imparato a conoscermi e a comunicare con intelligenza emotiva, sarò veramente padrone dei miei pensieri, delle mie emozioni, delle mie scelte, del mio comportamento e della mia vita. Sarò in grado di riconoscere e accettare i miei limiti e i miei punti di forza insieme alla mia energia vitale, che mi renderà capace di pensare rapidamente e di agire con calma senza inutile ansia e tensioni, perché sentirò il mio corpo leggero e rilassato e la mia mente serena, lucida e scattante. Questa profonda consapevolezza mi darà la forza e il coraggio di credere in me e di andare avanti, di amare la vita e di sentirmi veramente libero, in pace con me stesso e in piena armonia con l'universo. So che questo è possibile, può accadere già oggi… semplicemente perché lo voglio!
La maggior parte delle persone comunica prevalentemente (se non esclusivamente) con la testa mettendo a tacere il cuore, sede dei sentimenti e delle emozioni. Osservando infatti la mimica facciale, lo stile di comunicazione e di comportamento sociale ci si rende immediatamente conto del facile trionfo della testa sul cuore, del predominio schiacciante della razionalità sulle emozioni, evidentemente soffocate perché ritenute scomode se non addirittura ingombranti. D'altra parte le emozioni, secondo i piu' sono un fatto così privato, un aspetto dell'interlocutore così intimo che non conviene assolutamente rivelarle nelle relazioni interpersonali.
Tutti concordano sull'importanza di un'efficace comunicazione come conditio sine qua non per creare relazioni sane e reciprocamente gratificanti. Nonostante ciò, comunicare bene diventa sempre più difficile e in alcuni casi addirittura impossibile. E' sempre l'intelligenza emotiva a consentirci di poter affermare senza ansia, con calma e assertività il nostro punto di vista nel pieno rispetto di quello altrui, e senza perdere il controllo della situazione. E' importante rendersi conto che quando si comunica solo con la testa razionalizzando sempre tutto, si arriva al confronto o alla discussione con un Sé fragile, conflittuale, carico di ansia e paure e generalmente questo non porta ad alcuna conclusione positiva, che potrà essere tale solo se entrambi i soggetti comunicanti sentiranno di aver vinto e non perso. In caso contrario, in quel particolare contesto comunicativo si troveranno a confrontarsi due persone in ansia, bloccate dalla paura, che si sentiranno reciprocamente minacciate e insicure e quindi più propense a stare sulla difensiva e a vedere l'altro come un nemico da affrontare e battere a tutti i costi, anziché un partner comunicativo con cui dialogare. In questi casi, quella che nasce come una semplice discussione o confronto, può finire - per effetto della dissonanza cognitiva - in una situazione di aspro conflitto che generalmente diventa guerra psicologica ad oltranza; è bene considerare che quando comunichiamo con la testa provando ansia da prestazione e da risultato, senza renderci conto di essere guidati dalla paura, ci stiamo avviando verso la sconfitta e il gioco a somma zero, micidiale trappola emotiva dalla quale sarà poi difficile se non impossibile uscire. Esiste un’'alternativa? L'alternativa consiste nel riuscire a comunicare dal cuore e con il cuore per arrivare al cuore dell'altro, dando il necessario spazio ai sentimenti e alle emozioni. Questo significa aprirsi sinceramente alla cultura del dialogo, dell'uguaglianza e della parità dei diritti. Entrare in una dimensione comunicativa e relazionale vera, autentica, profondamente gratificante, alla base della quale ci sono sentimenti importanti come la fiducia, la tolleranza, l'empatia, l'amore e il rispetto per l'altro. Tutto questo è intelligenza emotiva! Ed è quello che serve per creare sintonia comunicativa, cultura del dialogo, simmetria relazionale, convergenza sugli obiettivi .
Quando avrò imparato a conoscermi e a comunicare con intelligenza emotiva, sarò veramente padrone dei miei pensieri, delle mie emozioni, delle mie scelte, del mio comportamento e della mia vita. Sarò in grado di riconoscere e accettare i miei limiti e i miei punti di forza insieme alla mia energia vitale, che mi renderà capace di pensare rapidamente e di agire con calma senza inutile ansia e tensioni, perché sentirò il mio corpo leggero e rilassato e la mia mente serena, lucida e scattante. Questa profonda consapevolezza mi darà la forza e il coraggio di credere in me e di andare avanti, di amare la vita e di sentirmi veramente libero, in pace con me stesso e in piena armonia con l'universo. So che questo è possibile, può accadere già oggi… semplicemente perché lo voglio!
La maggior parte delle persone comunica prevalentemente (se non esclusivamente) con la testa mettendo a tacere il cuore, sede dei sentimenti e delle emozioni. Osservando infatti la mimica facciale, lo stile di comunicazione e di comportamento sociale ci si rende immediatamente conto del facile trionfo della testa sul cuore, del predominio schiacciante della razionalità sulle emozioni, evidentemente soffocate perché ritenute scomode se non addirittura ingombranti. D'altra parte le emozioni, secondo i piu' sono un fatto così privato, un aspetto dell'interlocutore così intimo che non conviene assolutamente rivelarle nelle relazioni interpersonali.
Tutti concordano sull'importanza di un'efficace comunicazione come conditio sine qua non per creare relazioni sane e reciprocamente gratificanti. Nonostante ciò, comunicare bene diventa sempre più difficile e in alcuni casi addirittura impossibile. E' sempre l'intelligenza emotiva a consentirci di poter affermare senza ansia, con calma e assertività il nostro punto di vista nel pieno rispetto di quello altrui, e senza perdere il controllo della situazione. E' importante rendersi conto che quando si comunica solo con la testa razionalizzando sempre tutto, si arriva al confronto o alla discussione con un Sé fragile, conflittuale, carico di ansia e paure e generalmente questo non porta ad alcuna conclusione positiva, che potrà essere tale solo se entrambi i soggetti comunicanti sentiranno di aver vinto e non perso. In caso contrario, in quel particolare contesto comunicativo si troveranno a confrontarsi due persone in ansia, bloccate dalla paura, che si sentiranno reciprocamente minacciate e insicure e quindi più propense a stare sulla difensiva e a vedere l'altro come un nemico da affrontare e battere a tutti i costi, anziché un partner comunicativo con cui dialogare. In questi casi, quella che nasce come una semplice discussione o confronto, può finire - per effetto della dissonanza cognitiva - in una situazione di aspro conflitto che generalmente diventa guerra psicologica ad oltranza; è bene considerare che quando comunichiamo con la testa provando ansia da prestazione e da risultato, senza renderci conto di essere guidati dalla paura, ci stiamo avviando verso la sconfitta e il gioco a somma zero, micidiale trappola emotiva dalla quale sarà poi difficile se non impossibile uscire. Esiste un’'alternativa? L'alternativa consiste nel riuscire a comunicare dal cuore e con il cuore per arrivare al cuore dell'altro, dando il necessario spazio ai sentimenti e alle emozioni. Questo significa aprirsi sinceramente alla cultura del dialogo, dell'uguaglianza e della parità dei diritti. Entrare in una dimensione comunicativa e relazionale vera, autentica, profondamente gratificante, alla base della quale ci sono sentimenti importanti come la fiducia, la tolleranza, l'empatia, l'amore e il rispetto per l'altro. Tutto questo è intelligenza emotiva! Ed è quello che serve per creare sintonia comunicativa, cultura del dialogo, simmetria relazionale, convergenza sugli obiettivi .
Vi auguro Buona Pasqua ...
Vi abbraccio tutti con il cuore
Maria Pia
7 commenti:
Ciao, buona Pasqua a te. Interessante la tematica trattata, non è una cosa semplice riuscire a parlare con il cuore, che altro non è che esprimerci con i sentimenti. So cosa intendi, me lo hai spiegato chiaramente durante le nostre sedute, io persona molto razionale ,sia per impostazione educativa, che per esigenza professionale, dopo averne parlato a lungo con te ho capito e, adesso mi lascio andare alle emozioni , ai sentimenti non parlo con la testa ma con il cuore e devo dire che la mia vita è cambiata , mi sento più leggero oserei dire meno compresso, forse perché do sfogo a ciò che ho dentro .Azzardo nel dire che mi sento libero?
Ti mando un vagone di baci donna meravigliosa
A presto Gianfranco
… il cuore, macchina ritmica, composita, complessa, principale organo dove tutto nasce, tutto ha fine, dal sentimento all’emozione. Non finiremo mai di conoscerci, di aprire porte su porte, di entrare in stanze buie o assolate, di mescolare il razionale con l’irrazionale. Mente e cuore, un tutt’uno indissolubile, peccato che nessuno, pochi forse, ne percepiscono la potenzialità. E così si rimane sempre ai margini del proprio “io”, limitati nella conoscenza di se stessi, chiusi nell’egoismo insito in ognuno di noi, rispecchiando quello che ognuno ha dentro.
“…non mi interessa cosa fai per vivere, voglio sapere quello che desideri ardentemente e se osi sognare quello che il tuo cuore brama…
Non mi interessa quanti anni hai, voglio sapere se ti renderesti ridicolo per amore, per i tuoi sogni, per l’avventura di esistere.
Non mi interessa quanti pianeti quadrano la tua luna, voglio sapere se hai toccato il centro della tua sofferenza, se i tradimenti della vita ti hanno aperto o se ti hanno accartocciato e chiuso per paura di altro dolore…. Voglio sapere se puoi stare col dolore mio o tuo, senza muoverti per nasconderlo, logorarlo o ripararlo…. Voglio sapere se puoi stare con la gioia, mia o tua, se puoi danzare selvaggiamente e lasciare che l’estasi ti riempia fino alla punta delle dita di mani e piedi senza avvertirci di stare attenti, di essere realistici o di ricordarci i limiti dell’essere umani… Voglio sapere se puoi vedere la bellezza anche se non è bello ogni giorno. Voglio sapere se puoi vivere col fallimento, il tuo ed il mio e sapere stare ancora sulla riva di un lago e gridare alla luna argentea “si!”.
Non mi interessa dove vivi o quanti soldi hai, voglio sapere se riesci ad alzarti dopo una notte di dolore e disperazione consumata fino all’osso.
Non mi interessa sapere chi sei o come sei giunto qui. Voglio sapere se staresti al centro del fuoco con me senza indietreggiare…
Non mi interessa sapere dove o cosa o con chi hai studiato. Voglio sapere se puoi stare solo con te stesso, e se veramente ami la compagnia che tieni a te stesso nei momenti vuoti….”
Puoi comunicare con il cuore, con il cuore volare o cadere rovinosamente nella tua illusione, ritrovarti seduto in una nuova realtà. Puoi scuoterti, fermarti, aprire le porte e camminare, correre, fuggire dal presente destino. Ahi vita, sottile filo di enigmi insoluti, sei bella ed altera, sei violenta e fiera, sei il sogno di misere menti la cui pazzia è chiamata ragione. La mente, ovvero l’umiltà di riconoscere i propri limiti, di accettarli per migliorarsi, per cercare di ridare un senso al nostro cammino, per aprire il cuore, per chiudere il cerchio e relazionarci con il prossimo. Il cuore è il motore, la mente la benzina, il loro insieme l’imperfetta macchina chiamata uomo.
Grazie di cuore Dottoressa, sei un’isola in un oceano in tempesta.
Con un po' di ritardo mi soffermo a leggere e commentare questo post.. é sempre bello trovare per caso sul blog un nuovo post di Maria Pia! Li trovo tutti molto intelligenti, stimolanti, ben scritti; questo pero' mi sembra ancora più interessante, forse perché "vivo". Mi spiego meglio: l'eterno dilemma tra cuore e testa, ragione e sentimento, razionalità e emozioni ha da sempre riguardato l'uomo e se ne parla da secoli in letteratura, arte, cinema.. tuttavia credo che sia un argomento davvero di grande attualità e dal post e dai commenti si percepisce che sono osservazioni che nascono proprio dal tuo vissuto professionale. Ci troviamo troppo spesso in condizioni in cui siamo obblighati a usare solo la testa, vuoi per ragioni professionali, per le imposizioni richieste nella società e nel lavoro, non credo che questo sia completamente sbagliato, anzi il cervello per certe persone é un organo fin troppo poco usato, quante volte usiamo noi stessi espressioni come "usa la testa", "rifletti prima di agire", "pensa alle conseguenze di quello che fai" ecc Il problema sta nel trovare l'equilibrio tra testa e cuore e, quindi, non ridursi a macchine super razionali che si limitano, sforzano di essere cio' che non sono, si trattengono con conseguenti risultati di ansia e stress, é vero i sentimenti riguardano spesso sfere intime e personali, ma cio' non vuol dire nascondere il nostro essere in pubblico, le persone autentiche e spotanee sono sempre quelle più vere. Testa e cuore hanno il loro canale di comunicazione che ci permette, se ben usato, di esprimerci al meglio come uomini, essere pensanti e con sentimenti!Un abbraccio Marta
Penso che molto dipenda dalla capacità di ascolto che ognuno di noi sviluppa.
Normalmente chi sa parlare ha anche una buona capacità di saper ascoltare che è molto diverso dal sentire. Parlare con il cuore per me significa stare in silenzio ed osservare l’altro.,percepirne il tono di voce , i movimenti del corpo, se ciò che viene detto è detto con amore si risponderà allo stesso modo senza usare il raziocinio che ci appartiene . Questo è liberare la mente, le emozioni, aprire ciò che gelosamente custodiamo e farne partecipi gli altri.
Baci, tanti… angelo biondo
Ci vediamo presto..
Edoardo
Che dire..è da una vita che vivo con il cuore,è vero,non sempre mi ha portato il positivo,ma sono sicura che tutto comunque avvenga per una nostra crescita personale...Ho fatto degli errori,ho usato il cuore,ma senza mai avere rimpianti,tutto mi è servito per accrescere la mia persona,e ne sono fiera.Non è sempre semplice,a volte la testa prende il sopravvento,ma c'è sempre e comunque quella parte di cuore che si fa spazio,e allora diventa tutto più semplice,a volte frustrante,perchè usare il cuore a volte richiede di mettere da parte se stessi,poi ti accorgi,alla fine che ne vale la pena..ti ripaga di amore vero,incondizinato e allora..viviamo con il cuore..che non è solo un muscolo,ma anche una spugna,assorbe amore...quello di cui abbiamo bisogno tutti...bisognerebbe guardarci tutti un pò di più intorno,e non coltivare il nostro orticello da soli...un bacio Mapi...donna di cuore...
Le persone che provano a vivere da sole non avranno successo come esseri umani. I loro cuori inaridiranno se non risponderanno ad altri cuori. Le loro menti si restringeranno se ascolteranno solo l'eco dei propri pensieri senza altra fonte d'ispirazione. Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana. Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore. Il cuore, è lui che ci fa soffrire , ma senza amare o parlare con il cuore la sofferenza sarà molto più grande.
Grazie Mapi per questo post e concordo con Antonella hai un cuore immenso,
bacioni amica mia
E' tanto tempo che non posto un commento. Oggi voglio ringraziare tutti voi che continuate a leggermi e interessarvi, anche se molti ahime' preferiscono scrivermi in privato...ormai mi sono rassegnata a questo. Grazie a tutti..Marta..sempre presente e precisa, Antonella..dolce amica..
Un grazie di cuore a tigre siberiana..nuovo lettore.. e, anche se ci separano migliaia di km...presente qua e vivo nel mio cuore.grazie tesoro..
un abbraccio di luce per voi..
con affetto sincero
MaPi
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