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19 marzo, 2008

Cuore ..o Testa???




Comunicare con il cuore…
Quando avrò imparato a conoscermi e a comunicare con intelligenza emotiva, sarò veramente padrone dei miei pensieri, delle mie emozioni, delle mie scelte, del mio comportamento e della mia vita. Sarò in grado di riconoscere e accettare i miei limiti e i miei punti di forza insieme alla mia energia vitale, che mi renderà capace di pensare rapidamente e di agire con calma senza inutile ansia e tensioni, perché sentirò il mio corpo leggero e rilassato e la mia mente serena, lucida e scattante. Questa profonda consapevolezza mi darà la forza e il coraggio di credere in me e di andare avanti, di amare la vita e di sentirmi veramente libero, in pace con me stesso e in piena armonia con l'universo. So che questo è possibile, può accadere già oggi… semplicemente perché lo voglio!
La maggior parte delle persone comunica prevalentemente (se non esclusivamente) con la testa mettendo a tacere il cuore, sede dei sentimenti e delle emozioni. Osservando infatti la mimica facciale, lo stile di comunicazione e di comportamento sociale ci si rende immediatamente conto del facile trionfo della testa sul cuore, del predominio schiacciante della razionalità sulle emozioni, evidentemente soffocate perché ritenute scomode se non addirittura ingombranti. D'altra parte le emozioni, secondo i piu' sono un fatto così privato, un aspetto dell'interlocutore così intimo che non conviene assolutamente rivelarle nelle relazioni interpersonali.
Tutti concordano sull'importanza di un'efficace comunicazione come conditio sine qua non per creare relazioni sane e reciprocamente gratificanti. Nonostante ciò, comunicare bene diventa sempre più difficile e in alcuni casi addirittura impossibile. E' sempre l'intelligenza emotiva a consentirci di poter affermare senza ansia, con calma e assertività il nostro punto di vista nel pieno rispetto di quello altrui, e senza perdere il controllo della situazione. E' importante rendersi conto che quando si comunica solo con la testa razionalizzando sempre tutto, si arriva al confronto o alla discussione con un Sé fragile, conflittuale, carico di ansia e paure e generalmente questo non porta ad alcuna conclusione positiva, che potrà essere tale solo se entrambi i soggetti comunicanti sentiranno di aver vinto e non perso. In caso contrario, in quel particolare contesto comunicativo si troveranno a confrontarsi due persone in ansia, bloccate dalla paura, che si sentiranno reciprocamente minacciate e insicure e quindi più propense a stare sulla difensiva e a vedere l'altro come un nemico da affrontare e battere a tutti i costi, anziché un partner comunicativo con cui dialogare. In questi casi, quella che nasce come una semplice discussione o confronto, può finire - per effetto della dissonanza cognitiva - in una situazione di aspro conflitto che generalmente diventa guerra psicologica ad oltranza; è bene considerare che quando comunichiamo con la testa provando ansia da prestazione e da risultato, senza renderci conto di essere guidati dalla paura, ci stiamo avviando verso la sconfitta e il gioco a somma zero, micidiale trappola emotiva dalla quale sarà poi difficile se non impossibile uscire. Esiste un’'alternativa? L'alternativa consiste nel riuscire a comunicare dal cuore e con il cuore per arrivare al cuore dell'altro, dando il necessario spazio ai sentimenti e alle emozioni. Questo significa aprirsi sinceramente alla cultura del dialogo, dell'uguaglianza e della parità dei diritti. Entrare in una dimensione comunicativa e relazionale vera, autentica, profondamente gratificante, alla base della quale ci sono sentimenti importanti come la fiducia, la tolleranza, l'empatia, l'amore e il rispetto per l'altro. Tutto questo è intelligenza emotiva! Ed è quello che serve per creare sintonia comunicativa, cultura del dialogo, simmetria relazionale, convergenza sugli obiettivi .



Vi auguro Buona Pasqua ...



Vi abbraccio tutti con il cuore



Maria Pia