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21 novembre, 2018

DIMMI COME PARLI, TI DIRO' CHI SEI !



Il significato dell'indicativo e del condizionale
Le nostre parole, il nostro parlare indicano la nostra personalità.
 Svelano se abbiamo autostima oppure no!
Ascoltate come parlate: se usate i verbi all'indicativo, come "voglio", "faccio", "vado" ...
Oppure usate i verbi al condizionale, come "vorrei", "farei", "andrei", "penserei"....
Se il vostro linguaggio e' caratterizzato dal condizionale svelate di avere scarsa stima in voi  stessi.
Dietro al condizionale la persona si nasconde, teme di essere giudicata, ha debole personalità.
Se usate i verbi all'indicativo vuol dire forte identità ed autostima, non è presunzione, ma chiarezza di idee. Invito anche a verificare se usate o non usate la parola "io" durante la giornata.
Non usare l'io ed usare il condizionale esprime il senso "vorrei ma non posso".
Rinuncia!
Ho scritto questi pensieri perché ho verificato che le persone che non riescono a controllare il loro comportamento alimentare, che non riescono a gestire il proprio peso corporeo e la salute, talvolta hanno scarsa autostima di se stessi, hanno un contratto tra il loro mondo interiore, più ricco di ciò che appare, e il loro agire con gli altri e con il mondo esterno, più timido e rinunciatario.
Consiglio: introduciamo nel nostro quotidiano i verbi all'indicativo, abbandoniamo i verbi al condizionale e usiamo la parola "io" più nella giornata.
Recuperare maggiore autostima è una scelta positiva, terapeutica, anche per avere un migliore peso corporeo. Un po di sano narcisismo aiuta a stare in salute.
Ditemi: usate più indicativo o condizionale nel vostro parlare?

Il kiwi: un concentrato di virtù

A chi di voi piace il kiwi e ne approfitta per mangiarlo durante gli spuntini? Questo piccolo frutto può essere considerato a tutti gli effetti un concentrato di virtù. Grazie all’alto contenuto in Vitamina C, infatti, apporta numerosi benefici all'organismo: aiuta a combattere i radicali liberi; protegge le gengive e i denti; aiuta la trasformazione del colesterolo in sali biliari riducendo, così, la percentuale di trigliceridi.
Un gruppo di ricercatori giapponesi dell’Università di Tokyo ha dimostrato, inoltre, che nelle persone che consumano questo frutto sono state trovate alte percentuali di polifenoli, molecole dotate di un elevato potere antiossidante capace di inibire l’ossidazione dei lipidi e di ridurre i rischi causati dallo stress ossidativo.
È adatto anche a chi soffre di pressione alta per il grande contenuto di potassio e il basso contenuto in sodio. In più, grazie alla presenza dell’arginina, allevia e previene gambe pesanti, vene varicose ed emorroidi
Non dimentichiamo di aggiungerlo questa sera all’insalata.

29 marzo, 2018

Com'è nata la tradizione delle uova di Pasqua?






L'uovo, per tutte le culture antiche, aveva un valore simbolico enorme: era il simbolo della vita e della rinascita. Il cristianesimo ha reinterpretato questa tradizione alla luce delle Nuove Scritture. L'uovo diventa così il simbolo che meglio coglie il significato del miracolo della Resurrezione di Cristo. L'usanza di regalarsi uova si diffonde a partire dal Medioevo, in Germania. Qui Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole, Luigi XIV. Fu lui che per primo, a inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao L'usanza di regalare le uova a Pasqua però è più antica e si perde nel lontano Medioevo. La scelta di regalare un proprio uovo non è casuale. Fin dall'antichità questo alimento ha ricoperto un valore simbolico enorme. In alcune culture Terra e Cielo, unendosi, formavano proprio un uovo, simbolo di vita. Per gli antichi egizi l'uovo era invece l'origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco). Siccome in Primavera la natura risorge, i Persiani amavano poi regalarsi proprio delle uova, simbolo di nuova vita. Tra la gente comune la consuetudine era distribuire uova bollite, avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente. Tra i nobili e gli aristocratici invece si diffuse l'abitudine di fabbricarne alcune di argento, platino o oro, decorate.

Auguro a tutti una Serena Santa Pasqua
MaPi